Intervista a Mirjam Ognibene, formatore, coach e referente per la Sicilia per la formazione dei ragazzi per il progetto M’a Firu di Next

Il progetto “M'a firu”, che vuole accompagnare i giovani a trovare/ritrovare la propria strada nello studio, nel lavoro, nell'essere cittadini attivi, ha preso il via nel mese di novembre 2023 a Marsala ed è stato strutturato con una prima parte di laboratori scolastici PCTO presso 10 classi dell'Itet “Garibaldi”,  6 classi dell'Istituto “Giovanni XXIII-Cosentino”, 3 dell'Industriale, 2 del Liceo Classico e 1 del Professionale. E' stato rivolto a ragazzi e ragazze, quindi un gruppo misto, in base all'utenza della scuola. Mirjam ha lavorato con loro sia da remoto, per nove mesi, che in presenza, una settimana al mese in aula, nelle ore scolastiche, tra terze e quarte classi.

“Con il gruppo classe il laboratorio è stato strutturato con 4 incontri - dice - tre da tre ore e 1 da due ore. L'obiettivo del laboratorio era quello di parlare di economia civile ai ragazzi, di tutto quello che Next fa in Italia, e di farli lavorare attraverso il Business Model Canvas di Next, una sorta di lenzuolo con 9 box che consentono di fare delle progettazioni, riempiendo le domande all'interno dandosi prima un obiettivo. Il tutto per evidenziare l'importanza di misurare anche le emozioni e verificare come i ragazzi venivano in contatto con alcune situazioni, vederli mettere in gioco in prima persona e creare un evento finale che poi è sfociato nell'evento di maggio che si è svolto al Complesso Monumentale San Pietro. L'obiettivo, quindi, è stato quello di creare un evento che abbia risonanza nel territorio, dopo un'analisi di problemi e bisogni che ci sono nello stesso territorio, partendo da quello che vedono i giovani”.

Mirjam racconta che all'Industriale il lavoro è stato portato avanti su richiesta dei professori al livello imprenditoriale, creando cioè idee di impresa, facendo prima l'analisi dei bisogni e partendo da una contestualizzazione. “𝐏𝐞𝐫 𝐥'𝐈𝐭𝐞𝐭 𝐆𝐚𝐫𝐢𝐛𝐚𝐥𝐝i 𝐢 𝐦𝐢𝐞𝐢 𝐫𝐞𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐢, 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚 𝐃𝐢𝐫𝐢𝐠𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐒𝐜𝐨𝐥𝐚𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚, 𝐋𝐨𝐚𝐧𝐚 𝐆𝐢𝐚𝐜𝐚𝐥𝐨𝐧𝐞, 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐜𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞 𝐀𝐧𝐭𝐨𝐧𝐢𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐁𝐨𝐧𝐚fede, 𝐫𝐞𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐠𝐞𝐭𝐭𝐨, 𝐜𝐨𝐚𝐝𝐢𝐮𝐯𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐢 𝐝𝐨𝐜𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐚𝐮𝐥𝐚 𝐞 𝐢 𝐭𝐮𝐭𝐨𝐫 𝐝𝐢 𝐜𝐢𝐚𝐬𝐜𝐮𝐧𝐚 𝐜𝐥𝐚𝐬𝐬𝐞”.

𝐏𝐞𝐫 𝐢𝐥𝐆𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐧𝐢 𝐗𝐗𝐈𝐈𝐈-𝐂𝐨𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢𝐧𝐨” è stata coinvolta 𝐥𝐚 𝐃𝐢𝐫𝐢𝐠𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐌𝐚𝐫𝐢𝐚 𝐋𝐮𝐢𝐬𝐚 𝐀𝐬𝐚𝐫𝐨: 𝐩𝐞𝐫 𝐥'𝐈𝐧𝐝𝐮𝐬𝐭𝐫𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐢 𝐝𝐨𝐜𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐫𝐞𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐭𝐢 sono stati 𝐃𝐚𝐧𝐢𝐞𝐥𝐞 𝐓𝐫𝐚𝐧𝐜𝐡𝐢𝐝𝐚 𝐞 𝐅𝐚𝐛𝐢𝐨 𝐏𝐚𝐫𝐫𝐢𝐧𝐞𝐥𝐥𝐨; per il liceo Classico Maurizio Putaggio e per il 𝐏𝐫𝐨𝐟𝐞𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐋𝐢𝐥𝐥𝐲 𝐏𝐚𝐜𝐢𝐥è, referente anche per la comunità educante per il "Giovanni XXIII-Cosentino".

“I ragazzi hanno trovato interessante il laboratorio e in modo attivo e critico hanno compreso interagito e partecipato – aggiunge Mirjam – evidenziando però che hanno difficoltà a confrontarsi con gli adulti, a sentirsi ascoltati da loro. Con noi hanno instaurato una buona relazione, a volte mediata dai docenti e a volte no. Sono venuti fuori tanti spunti e riflessioni. Nel corso del Campus svolto nella settimana di luglio, dal 15 al 19, le attività sono state ovviamente svolte in modo extrascolastico. Il Campus è stato aperto anche ai minori stranieri non accompagnati. In quei giorni di luglio abbiamo girato tutte le strutture estive, tra spiagge, lidi e chioschetti, prendendo spunti per idee future e sulla base di una mappatura dei servizi offerti lungo la costa marsalese, per verificare anche le attrezzature (pedane, sedie JOB.. .) che facilitano la mobilità delle persone disabili, in linea con il progetto auspicato dall'Assessora alle Politiche sociali 𝐆𝐢𝐮𝐬𝐲 𝐏𝐢𝐜𝐜𝐢𝐨𝐧𝐞 impegnata a promuovere il rilascio delle “Bandiere Lilla” nate in Liguria nel 2012 con l'obiettivo di favorire il turismo da parte di persone con disabilità, premiando e supportando quei Comuni e operatori privati ​​che, con attenzione, guardano al target turistico e alla fruizione delle strutture da parte dei soggetti più fragili”.   

𝐀 𝐥𝐮𝐠𝐥𝐢𝐨 𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐬𝐚𝐥𝐚 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭e 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐌𝐢𝐫𝐣𝐚𝐦 𝐎𝐠𝐧𝐢𝐛𝐞𝐧𝐞, 𝐂𝐚𝐭𝐞𝐫𝐢𝐧𝐚 𝐀𝐜𝐪𝐮𝐚𝐫𝐨𝐧𝐞 𝐞𝐝 𝐄𝐥𝐢𝐬𝐚 𝐁𝐢𝐚𝐧𝐜𝐡𝐢𝐧𝐢.

Nel mese di giugno, inoltre, è stato svolto un laboratorio della durata di 4 ore presso la Biblioteca Sociale Otium per fare emergere le potenzialità dei ragazzi, cui hanno parte studenti dell'Istituto Professionale e delle Liceo delle Scienze Umane.

"Il bello di questo progetto - conclude Mirjam Ognibene - è stato che nel corso di questi 10 mesi abbiamo avuto la possibilità di incontrare e confrontarci con circa 500 ragazzi e ragazze".

 






Commenti